Oxygen Area: l’esperienza di Volkswagen Group Italia per migliorare la qualità dell’aria

Una «cornice verde» composta da una grande varietà di alberi e arbusti, selezionati appositamente per la peculiare ed efficace capacità di purificare l’aria: è la Oxygen Area, la sperimentazione che Volkswagen Group Italia ha scelto di intraprendere 4 anni fa. All’interno di questa “camera” di 635 m2, le condizioni ambientali si sono rivelate favorevoli in termini di depurazione dell’aria, assorbimento della CO2 e produzione di ossigeno.
Ognuno è chiamato a dare il proprio contributo per contrastare il cambiamento climatico e una delle iniziative che Volkswagen Group Italia ha deciso di adottare è il test legato all’Oxygen Area, incentrato sul miglioramento della qualità dell’aria, che nel veronese è tra le peggiori del Paese.
Sebbene alcune piante presenti non abbiano ancora raggiunto la completa maturità, i dati rilevati dalla centralina all’interno dell’Oxygen Area e analizzati dall’IBE-CNR di Bologna (Istituto per la Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche) dimostrano in particolare l’efficace azione di sequestro delle polveri sottili da parte della superficie fogliare, con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria dentro la “camera”.
Le polveri sottili fanno parte del particolato atmosferico (particulate matter, PM), costituito da particelle solide e liquide sospese nell’aria. Considerando i PM10 e PM2,51 si è osservato che, pur attestandosi su livelli maggiori durante i mesi invernali rispetto alla rilevazione di riferimento2, da aprile – con l’inizio della fogliazione – l’attività dell’Oxygen Area diventa evidente. Infatti, i PM2,5 registrati tra maggio e giugno3 sono stati in media del 27% più bassi e i PM10 addirittura inferiori del 44%.
1 Soprattutto i PM10 e PM2,5 (l’insieme delle particelle con un diametro uguale o inferiore a 10 e 2,5 micron, rispettivamente) sono nocivi per la salute: specialmente i PM2,5, le polveri più fini, quando respirati possono raggiungere la profondità delle vie aeree e quindi causare vari disturbi all’apparato respiratorio e cardiovascolare, potenzialmente anche gravi.
2 Centralina urbana ARPAV di Verona in località Giarol Grande
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